venerdì 1 novembre 2013

Fave dei morti

E' una tradizione del mese di novembre, mese dei morti, che a casa mia non può mancare. Non sono difficili da fare, l'impasto è molto simile a quello della "pasta frolla".

Ingredienti: gr. 300 di burro a temperatura ambiente, gr. 300 di mandorle, gr. 250 di zucchero semolato, un pizzico di sale, 3 uova intere, gr. 800 di farina, 4 fialette alla mandorla, 100 ml. di orzata, 1 bicchierino di liquore tipo "Amaretto"

Preparazione: pelare le mandorle scottandole in acqua bollente, tritarle finemente e passarle in forno a 100° fino a farle asciugare dell'acqua e tostare leggermente. Nel frattempo lavorare il burro a temperatura ambiente con 500 gr. di farina fino a ottenere un composto omogeneo. Aggiungere lo zucchero, le fialette alla mandorla, l'orzata, il liquore, le uova e la rimanente farina. Lavorare tutto molto velocemente fino ad ottenere un impasto omogeneo e liscio. Aggiungere, infine, le mandorle tritate. Riporre l'impasto, incartato con la pellicola, in frigorifero per almeno un paio di ore. Riscaldare il forno a 200°. Riprendere l'impasto e formare delle palline, schiacciare leggermente con un dito per dare una forma "tipo fava" (eh eh eh) e posizionarle su una teglia rivestita di carta forno. Infornare e lasciar cuocere per circa 15 min. in forno ventilato.

Servire freddi, magari con un bicchierino di liquore "Amaretto" o con del "Vino di Visciole".


domenica 15 settembre 2013

Ravioli ai semi di papavero

Facili da fare, basta la planetaria per impastare e la nonna papera per stendere la pasta. Il ripieno da leccarsi i gomiti.




domenica 1 settembre 2013

Pizza di formaggio

La pizza di Pasqua detta da noi marchigiani "Pizza di formaggio" è una tradizionale pietanza storica che non deve mai mancare sulla nostra tavola in quei giorni di festa. Spesso viene servita nelle colazioni all'aperto, accompagnata da salumi e formaggi tipici, ma anche dopo un lauto pranzo pasquale, come se fosse un dolce. Esiste anche la variante dolce, con canditi e uvetta, glassata tipo meringa.

Ingredienti per 4 Pizze: 10 uova intere freschissime a temperatura ambiente, gr. 220 di parmigiano grattugiato, gr. 220 di pecorino romano grattugiato, gr. 250 di lievito di birra fresco, 400 ml. di latte, gr. 600 di pecorino fresco, 200 ml. di olio di semi di arachide, kg. 1 di farina doppio zero, sale, pepe (abbondate, non abbiate paura), burro per le teglie che devono essere rigorosamente di terracotta adatta per essere messa in forno.

La Pizza di formaggio è un lievitato a ricrescita, gli ingredienti vanno aggiunti e integrati alla biga iniziale, impasto costituito da tutto il lievito, il latte tiepido e pochissima farina, in una fase successiva.
Sciogliere il lievito nel latte tiepido, aggiungere poca farina, versare il tutto in una terrina molto grande, coprire con una spolverata di farina e mettere il a riposo per circa un quarto d'ora, in un luogo riparato dalle correnti e abbastanza caldo, coperto con un canovaccio. Aggiungere le uova e mescolare bene l'impasto ottenuto. Gli altri ingredienti vanno integrati a mano a mano, lavorando bene l'impasto ogni volta: l'olio, il parmigiano grattugiato, il pecorino romano grattugiato, la farina, sale, pepe e infine il pecorino fresco tagliato in pezzi grossolani. Imburrare le teglie di terracotta e versare l'impasto ottenuto in 4 teglie. Coprire il tutto con un canovaccio e lasciare lievitare per circa un'ora. Nel frattempo accendere il forno, ventilato, e portarlo a 240°. Appena lievitate infornare le teglie e lasciar cuocere, senza mai aprire il forno, per circa 15 minuti a 240°, poi abbassare la temperatura a 220° e sfornare dopo 45 minuti.

Consiglio: non lasciate il prodotto cotto nel forno e toglietelo immediatamente dalle teglie, capovolgendolo su una griglia.

Consiglio n. 2: mangiate calde sono ottime, ma potrebbero risultare indigeste. L'ideale sarebbe consumarle a temperatura ambiente, magari con un tagliere di salumi e formaggi tipici marchigiani. La sua "morte" è con il ciauscolo e la cicoria ripassata in padella con aglio, olio e peperoncino.



P.S.: quella che vedete sotto il prodotto appena sfornato è la classica teglia di terracotta adatta per il forno. Io le compro ad Appignano, un paesino in provincia di Macerata, direttamente da un artigiano che le modella a mano.

sabato 31 agosto 2013

Pasta con i fiori di zucca

E poi capita quella mattina che apri il portone per andare a sistemare il cortile e trovi appeso alla maniglia un mazzo di fiori magnifici. Peccato che il dono non me lo ha fatto un ammiratore segreto, ma un amico di mia mamma che sa quanto apprezziamo questo particolare tipo di fiore.


E allora che farne? Non si possono di certo far appassire, vanno gustati nella loro freschezza. 
Friggerli in abbondante olio extra vergine, prima pastellati sarebbe la loro "morte" ideale. Io invece li trasformo in un primo piatto gustoso e molto estivo.

Ingredienti per 4 persone: Gr. 400 di pasta tipo Rigatone o Tortiglione, 2 scatolette di tonno da gr. 100 sgocciolato, 12 fiori di zucca, 2 spicchi di aglio, olio extra vergine di oliva, mezzo bicchiere di vino bianco, gr. 30 di pasta d'acciughe, sale e un'abbondante spolverata di pepe.

Soffriggere l'aglio tritato finemente in olio bollente, aggiungere il tonno sgocciolato, la pasta d'acciughe e i fiori di zucca tritati grossolanamente, salare q.b. e annaffiare con il vino. Lasciare evaporare l'alcool e spegnere il fuoco. Lessare la pasta in abbondante acqua salata e a fine cottura saltare nella padella con il condimento. Spolverare con il pepe e servire ben calda. Eventualmente, a chi piace, aggiungere parmigiano grattugiato.

Et voilà, eccolo qua!!!


Vino di visciole


La visciola  è una varietà della ciliegia selvatica (prunus cerasus),dal colore rosso scuro e dal sapore acidulo che fruttifica naturalmente ed ama i terreni scoscesi e collinari
Le visciole vengono raccolte, rigorosamente a mano, tra la fine di giugno e i primi di luglio. Io le metto in appositi contenitori ermetici con abbondante zucchero, possibilmente all'aperto in luogo riparato, ma caldo e assolato. Dopo circa un mese  le aggiungo a un vino rosso (di solito quello che mi fornisce mio zio) in botticelle di legno pregiato, con altrettanto zucchero (circa 600 gr per ogni chilo di frutta). Vanno lasciate fermentare per 90 giorni e poi a decantare naturalmente durante i mesi dell’inverno. Verso la fine di febbraio le visciole vengono eliminate e il vino filtrato e imbottigliato in vetro possibilmente scuro.
Il vino di visciole viene detto anche ” elisir civettuolo” perchè piace alle donne per il suo colore, rubino, per il suo gusto dolce e allegramente frizzantino (almeno nella sua giovinezza). Ha un gusto corposo, dolce e armonico. Da gustare in compagnia, magari assieme a della piccola pasticceria secca o come ottimo compagno di crostate dai mille sapori, ma anche del ciambellone (come quello che faceva mia nonna)
La sua gradazione si assesta intorno ai 14 gradi e va gustato a temperatura ambiente, ma se lo mettete in frigo va giù che è un piacere. E qui sta il bello, il suo ritorno scalda il cuore e le membra. Consiglio: d'inverno ci fa dimenticare l'assenza di un corpo caldo accanto a noi!



Tagliolini allo scoglio

Il pranzo della domenica, a casa mia, prevede sempre un piatto di pasta fatta in casa. Guai presentare un primo di pasta corta di grano duro, quella già bella e pronta. Per cui il sabato si va a far la spesa, pensando al menù della domenica. Farina e uova non mancano mai in casa, ma il resto? Beh, per il resto si va al mercato e quello che si trova si compra. Il mercato del pesce di Ancona è sempre ben fornito e i prezzi sono contenuti. Ho trovato delle vongole veraci veramente economiche e delle cozze di Portonovo freschissime ad un prezzo accettabile. Basta aggiungere poco altro e il piatto me lo vedo già bello e pronto davanti agli occhi. Farò la felicità del palato dei miei cari.

Ingredienti per il sugo per 4 persone: gr. 500 di vongole veraci, kg. 1 di cozze di Portonovo, gr. 400 di anelli di totano decongelati (costano poco), gr. 300 di code di mazzancolle, 1 cipolla, 2 spicchi di aglio, olio extra vergine di oliva, un bicchiere di vino bianco secco, una spruzzata di aceto di vino bianco, gr. 600 di pomodori maturi, sale e pepe q.b.

Il procedimento è un po' elaborato e si inizia presto la domenica mattina mettendo a bagno le vongole in abbondante acqua salata per almeno un'ora. Nel frattempo faccio aprire le cozze in una pentola coperta con poca acqua e appena aperte elimino il guscio e quel fastidiosissimo pelo che non manca mai (grrrrr). Taglio i totani in piccoli pezzi; pulisco le mazzancolle e le taglio a pezzettini. Lavo i pomodori e li tuffo in abbondante acqua bollente, appena 5 minuti, li scolo ed elimino la pelle per poi tagliare la polpa a dadini e metterla a riposare su uno scolapasta per eliminare l'acqua. Scolo le vongole e le metto in una pentola coperta, con poca acqua, per farle aprire, elimino il guscio e faccio riposare l'acqua di cottura per far depositare gli eventuali residui di sabbia. Bene, gli ingredienti sono tutti pronti, procedo alla preparazione del sugo. Prendo una padella di alluminio pesante dal fondo antiaderente e vado con  un bel giro di olio abbondante, aggiungo la cipolla e l'aglio sminuzzati e faccio soffriggere quanto basta, aggiungo i totani e lascio andare a fuoco moderato per solo 5 minuti, Aggiungo poi le vongole, le cozze e infine le mazzancolle; faccio andare ancora per una decina di minuti, irroro con il bicchiere di vino bianco e lascio evaporare l'alcool. Unisco l'acqua delle vongole, facendo attenzione a non scolarla del tutto (di solito rimane sempre un po' di residuo sul fondo) sale e pepe quanto basta e infine i pomodori tagliati. Una mezz'ora di cottura a fuoco moderato e il sugo è pronto.

Ingredienti per la pasta fatta in casa: 4 uova, gr. 400 di farina, un pizzico di sale e 1 cucchiaio di olio.

Impastare la pasta a casa mia è diventato facilissimo: uso la planetaria (benedetto sia chi l'ha inventata). E che dire della "Nonna Papera"? Il mattarello lo uso solo per darlo in testa a chi mette la bocca nella mia cucina solo per parlare e con lo sguardo li fulmino silenziosa. Chi vive in casa con me sa cosa voglio dire: la bocca si usa esclusivamente per mangiare!




Tagliata di vitellone

Compro la carne solo quando la trovo in offerta, devo sempre fare i conti con un portafoglio che piange di continuo ogni volta che lo apro. Quando ho trovato questo particolare taglio di carne, non ho resistito.

Ingredienti per 4 persone: Kg 1 di vitellone tagliato in fette abbastanza spesse, gr. 250 di pomodorini ciliegino, gr, 150 di rucola, parmigiano in scaglie (secondo il gusto personale, io abbondo sempre), sale e pepe q.b., olio extra vergine di oliva, aceto balsamico e glassa di aceto balsamico.

Cuocere la carne sulla bistecchiera, al sangue o ben cotta secondo i gusti. Nel frattempo lavare la rucola e i pomodorini, tagliare la rucola non tanto fine e i pomodorini in 4 parti, condire con sale e aceto balsamico. Tagliare la carne a strisce e condirla con sale, pepe e olio extra vergine; metterla su un piatto da portata e adagiare sopra la rucola e i pomodorini. Finire il piatto con le scaglie di parmigiano e la glassa di aceto balsamico. 

E vai! Pronto il mio primo post e il piatto da portare a tavola... Buon appetito.